In piedi, di fronte alla città digitalizzata, bevo un drink digitalizzato al sapore 16 bit
e parlo a sagome inanimate quasi reali che ascoltano con attenzione imbarazzante la storia
di un uomo che di fronte a una città digitalizzata beveva drink dal profumo di rose alcoliche,
parlava di amori virtuali e download troppo lenti, risoluzioni a 72 dpi, screensaver automatizzati
che cambiavano immagine ogni 30 secondi.
A un certo punto la donna virtuale si sporse in avanti mostrando la scollatura e disse:
"29 secondi".